Salviamo il mondo dalla microplastica

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Parliamo spesso delle bottiglie di plastica e della plastica monouso in generale, ma non delle microplastiche e delle conseguenze che queste hanno sull’ambiente. Un fenomeno recente, che rischia però di avere un forte impatto negativo per il nostro pianeta Ogni anno nel mondo si producono circa 340 milioni di tonnellate di plastica: basti pensare che la maggior parte degli oggetti di uso comune sono fatti proprio con questo materiale. Ma che fine fanno le microplastiche, quelle particelle così piccole (l’intervallo di grandezza che va dai 330 micrometri e i 5 millimetri) che sfuggono ai meccanismi di riciclo? Semplice: finiscono spesso in mare, registrando gravi danni per gli ambienti marini e gli habitat acquatici. La plastica si discioglie impiegandoci diversi anni e fintanto che rimane in acqua può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi. Molte specie marine sono in pericolo proprio perché, scambiando le microplastiche per cibo, le ingeriscono provocandone la morte. Di conseguenza, queste piccole particelle, senza che ce ne accorgiamo, finiscono anche nel nostri piatti, diventando un reale pericolo anche per la salute dell’uomo. Anche i tessuti sintetici come nylon e poliestere rilasciano ad ogni ciclo di lavaggio migliaia di microscopiche fibre di plastica, che puntualmente finiscono in mare. Nel 2010 gli scienziati lanciarono il primo allarme: le microplastiche scorrevano nei tubi di scarico di milioni di docce, diventando un vero e proprio pericolo per la pelle, mentre nel 2016 Greenpeace ha lanciato una petizione per mettere al bando le microplastiche nel Regno Unito e sono state raccolte più di 365mila adesioni in appena 4 mesi. È stata la petizione ambientalista con il maggior numero di firme che sia mai stata presentata ad un governo. Cosa possiamo fare quindi per difenderci dalle microplastiche? La risposta non è semplice, visto che gli studi scientifici a riguardo sono ancora pochi e il fenomeno è recente. Possiamo però cercare di diminuire l’utilizzo della plastica di tutti i giorni, scegliendo oggetti costruiti con materiali più durevoli e meno inquinanti. Non solo: un altro comportamento virtuoso che possiamo adottare è eliminare l’acqua in bottiglia - l’Italia è il paese al mondo con il più alto consumo di bottiglie di plastica procapite - e sostituirla con l’acqua di rubinetto depurata. In questo modo anche noi, con piccoli gesti, contribuiremo alla diminuzione delle microplastiche nelle acque dei nostri mari.

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Lavoro nel settore commerciale da diversi anni; Mi occupo di offerte e gestione clienti

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